ARGOMENTI DI RIFLESSIONE: LA FAME, IL TEMPO, I SOGNI
La fame
tematica trattata nei capp. "Le nostre notti" e "Una buona giornata"
"Il Lager è la fame:noi stessi siamo la fame, fame vivente". La fame è uno degli argomenti ricorrenti di tutto il libro: i prigionieri lavorano attendendo il momento della misurabile zuppa, che tra l'altro li riempie di liquido; trasformano il pane in prezioso oggetto di scambio, spesso se lo rubano a vicenda come animali.
Persino nel sonno, la fame è così ossessiva che i dormienti "schioccano le labbra e dimenano le mascelle. Sognano di mangiare", percepiscono persino l'odore ricco e violento del cibo.
Il tempo
Nel lager qualunque futuro è impensabile in quanto domina incontrastato il presente. A dare un colpo di spugna al passato e al futuro si impara assai presto, se il bisogno preme," non pare possibile che esista un mondo e un tempo se non il nostro mondo di fango e il nostro tempo sterile e stagnante." Levi lotta contro la "pena del ricordarsi, il vecchio feroce struggimento di sentirsi uomo". Il tempo del lager si presenta ogni mattina come eterno, e a fine giornata, quando lo si è "perforato attraverso tutti i suoi minuti" è dimenticato, annullato."
I sogni
cap. "Le nostre notti"
Nella descrizione orribile delle notti del lager e dei risvegli i sogni rappresentano un passaggio tra lager e vita normale, tra vita normale e lager. I sogni hanno un grande valore, essi sono legati quasi sempre al bisogno di raccontare e al terrore di non essere ascoltato o creduto. Vi è il tentativo di difendere il sonno dalla intrusione degli incubi della sofferenza del giorno, composta da fame, percosse, freddo, paura, fatica...ma non appena gli occhi si richiudono, ancora una volta percepiamo il nostro cervello mettersi in moto al di fuori del nostro volere...per tutta la durata della notte vigila l'attesa e il terrore del momento della sveglia. La parola "alzarsi" fa cadere l'illusoria barriera delle coperte calde, l'esile corazza del sonno, la pur tormentata evasione notturna...e ci si ritrova desti senza remissione, esposti all'offesa, atrocemente nudi e vulnerabili. Inomincia un giorno come ogni giorno.......
lunedì 31 marzo 2008
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