giovedì 6 marzo 2008

SE QUESTO E' UN UOMO - 2^ lezione

3-Il sentimento di vergogna che nasce dalla colpa degli altri

I deportati provano un duplice sentimento di vergogna:
- una vergogna istintiva che deriva dalla spoliazione subita, per la nudità, la rasatura completa, la privazione di tutto quanto fa la vita di una persona normale. E di fronte a ciò mancano le parole per esprimere questa offesa, la demolizione di un uomo. Un uomo a cui si tolgono le persone amate, la sua casa, le sue abitudini, i suoi abiti, tutto, diventa un uomo vuoto, ridotto a sofferenza e bisogno, senza dignità. E da qui un nuovo tipo di vergogna..
- una vergogna morale perchè nel lager si diventa "il niente" sul piano morale: niente identità, niente dignità, niente coscienza.
In questo modo si è "sul fondo" senza passato e senza futuro (leggere cap. Sul fondo).

4- La difesa della dignità

Seppure offesa ed annullata la dignità rimane sopita e può riemergere da un momento di quiete, anche minima. Questo accade nel Ka-be, nell'infermeria, in cui la mancanza del disagio fisico fa emergere di nuovo la coscienza, fa comprendere la fragilità umana, capire cosa è stato tolto e che l'obiettivo è che nessuno deve uscire di qui per portare al mondo ciò che è stato fatto all'uomo.
Da questa presa di coscienza nasce la volontà di sopravvivere per poter testimoniare.
(Leggere cap.KA-be)

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