giovedì 13 dicembre 2007

IL FASCISMO

Si presenta un'unità didattica sul fascismo in cui si enunciano parole-chiave che ogni studente dovrà elaborare e saper spiegare. Ovviamente, il tutto è conseguente al lavoro che svolgeremo in classe. Tale unità fa parte di una presentazione in power point che verrà illustrata nelle prossime lezioni.


INDICE

IL DOPOGUERRA IN ITALIA
LA NATURA DEL FASCISMO
IL FASCISMO AL POTERE
L’AVVENTO DELLA DITTATURA (1922-1925)
LO STATO TOTALITARIO (1925-1940)
LA FINE DEL FASCISMO (1940-1943)
CONSIDERAZIONI GENERALI



IL DOPOGUERRA IN ITALIA

Il mito della "vittoria mutilata"
Fragilità del sistema economico italiano e i problemi di riconversione
Forti squilibri economici tra nord e sud
Disoccupazione e tensioni sociali: il biennio rosso
La nascita dei partiti politici di massa

LA NATURA DEL FASCISMO

Dai fasci di combattimento al Partito nazionale fascista
Il programma fascista tra anticapitalismo e antisocialismo
L’immagine del fascismo
La base sociale del fascismo ed il sostegno finanziario dei proprietari terrieri e degli industriali

IL FASCISMO AL POTERE

Le azioni delle camicie nere
La marcia su Roma e l’incarico a Mussolini di formare il nuovo governo: 31 ottobre 1922
I motivi della vittoria fascista

L’AVVENTO DELLA DITTATURA (1922-1925)

Il primo governo fascista comprendeva liberali, popolari e indipendenti
Mussolini accentra il potere sulla propria persona
Nascono i nuovi organismi fascisti: il Gran Consiglio del fascismo, la Milizia volontaria per la sicurezza nazionale
Nuova legge elettorale:2/3 dei seggi alla lista che ottiene la maggioranza
Elezioni del 1924: i fascisti vincono con brogli e violenze
10 giugno 1924: rapimento e assassinio di Giacomo Matteotti che aveva denunciato le irregolarità

LO STATO TOTALITARIO (1925-1940)

3 gennaio 1925: Mussolini si assume la responsabilità storica e morale del delitto Matteotti. Nasce lo stato totalitario
Le leggi fascistissime
Il fascismo controlla ogni aspetto della società italiana: rapporti con la chiesa: patti lateranensi – Opera nazionale del Dopolavoro- Balilla, Gioventù del littorio, GUF- La scuola: testi scolastici controllati, docenti iscritti al PNF- Sport e sabato fascista- Controllo dei mezzi di comunicazione (radio, cinema, giornali)- controllo dei comportamenti privati: saluto romano, "il voi",fare figli
L’intervento dello stato in economia: le corporazioni, la politica autarchica, sviluppo dei lavori pubblici
La politica estera nazionalistica: la conquista dell’Etiopia e la fondazione dell’impero (1936)

LA FINE DEL FASCISMO (1940-1943)

Avvicinamento alla Germania:
1936: sostegno ai franchisti nella guerra civile spagnola
1936: asse Roma – Berlino
1938: introduzione in Italia delle leggi razziali
1939: Patto d’acciaio
1940: entrata in guerra dell’Italia
La seconda guerra mondiale
La caduta del fascismo: 25 luglio 1943


CONSIDERAZIONI GENERALI

Per capire questo periodo due aspetti fondamentali sono essenziali:
Il fascismo come regime reazionario di massa sul piano interno
Il fascismo come imperialismo aggressivo e subalterno sul piano della politica internazionale

- Il fascismo come regime reazionario di massa

Il fascismo è un regime reazionario che non si limita a reprimere le opposizioni ma cerca di organizzare direttamente la popolazione dall’alto, in modo subalterno, creando sue specifiche organizzazioni.
Queste organizzazioni (dopolavoro,corporazioni,dai balilla ai Gil, etc.) andavano incontro a bisogni sentiti dalla gente ma l’obiettivo era quello di controllare la loro vita, anche quella privata.
Il controllo era esercitato da vecchi fascisti che conoscevano le persone che partecipavano per cui avevano il polso sulla misura del consenso e del dissenso.
Il consenso a queste organizzazioni fu reale anche se estorto con la violenza della legislazione repressiva, le tecniche di propaganda (radio), di mobilitazione e di controllo delle opinioni della gente.

- Il fascismo come imperialismo aggressivo e subalterno

L’imperialismo italiano è un imperialismo debole (non ha i mezzi militari e organizzativi) ma pericoloso perché, siccome è escluso dalla spartizione dei mercati con gli altri, spinge e provoca la guerra da cui spera di ottenere vantaggi.
Per questa sua natura l’imperialismo italiano tenta di inserirsi nelle controversie internazionali con una politica di oscillazione da uno schieramento all’altro al fine di ottenere il maggior vantaggio possibile.E’ successo sia nella prima che nella seconda guerra mondiale.
Dopo la crisi economica del 1929 che ha determinato la fine dell’aiuto economico americano, si pensa al legame con la Germania per avere una tutela economica (materie prime)e diplomatica.
In queste scelte di politica estera è da ricercare la comprensione della caduta e della disgregazione nel corso degli anni della guerra del regime fascista.

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